La band INDOCHINE ha raggiunto molti traguardi
In 40 anni di carriera, la leggendaria rock band francese INDOCHINE ha raggiunto molti traguardi: 13 milioni di dischi venduti; diversi album al #1 in patria e in tutta Europa; concerti negli stadi da record davanti a 100.000 fan; 1,7 miliardi di stream; collaborazioni con artisti come Christine and The Queens, Placebo e Asia Argento. Perfino i Metallica hanno recentemente fatto una cover del loro classico successo “L’Aventurier“. Eppure la loro ispirazione e il desiderio di comunicare con il pubblico rimangono inalterati, come dimostra il loro nuovo ambizioso doppio album “Babel Babel”.
In una società che predilige i contenuti di breve durata, tra giugno 2021 e agosto 2023, tra Parigi, Boulogne, Bruxelles e Londra, la band ha dato forma a un album di 17 brani. La maggior parte delle canzoni è stata co-scritta da Nicola Sirkis e dal chitarrista/tastierista oLi dE SaT, ed è stata registrata con il resto della band: Marc Eliard (basso), Boris Jardel (chitarre) e Ludwig Dahlberg (batteria). Il disco è stato successivamente completato con il missaggio del vincitore di più Grammy Mark ‘Spike’ Stent (Coldplay, Green Day, Frank Ocean e molti altri) e con un’opera visiva del visionario fotografo e regista David LaChapelle.
Con un titolo ispirato alla mitica torre, “Babel Babel” pulsa con l’ambizione di una band desiderosa di superare i confini. La loro vasta gamma di riferimenti, dal new wave e synth-pop all’alt-rock e post-punk, si interseca con nuove influenze come Blur, MGMT e New Order. Il risultato è che “Babel Babel” è intenso, ricco di arrangiamenti spesso alimentati dall’energia che ha caratterizzato il loro enorme tour negli stadi francesi. La scrittura del cantante e chitarrista Nicola Sirkis ha assunto sfumature più profonde e personali, derivate dalla perdita di amici e parenti stretti, ma anche dal conflitto in Ucraina, visto dalla prospettiva di qualcuno con radici moldave. Si parla di figure influenti del mondo attraverso un prisma di grandi temi che spaziano dall’amore alla guerra, dalla speranza alla morte, fino alle questioni di genere, immagini fantastiche e viaggi on the road. Ne emerge una riflessione su dove si trova l’umanità oggi: un’epoca in cui il rumore sovrasta la comunicazione e la confusione regna sovrana. L’attuale singolo degli Indochine, “Le chant des cygnes”, è stato il primo assaggio del disco: un inno alt-pop scritto a sostegno delle molte donne iraniane che sfidano apertamente le oppressive regole dell’hijab obbligatorio. Tra gli altri punti salienti dell’album ci sono l’imponente traccia di apertura “Showtime”, un duetto con Ana Perrote degli Hinds; la travolgente decadenza disco di “Victoria”; collaborazioni con l’acclamata scrittrice Chloé Delaume; un altro duetto, questa volta con Marion Brunetto dei Requin Chagrin in “Girlfriend”; e due collaborazioni cinematografiche con la London Symphony Orchestra. Alternando momenti intimi ed epici, questo è un album che sprigionerà ulteriore potenza elettrizzante sul palco dal vivo.
Tracklist:
CD1:
- ‘Showtime’ (featuring Ana Perrote)
- ‘L’amour fou’ (‘Mad Love’)
- ‘Ma vie est a toi’ (‘My Life Is Yours’)
- ‘Victoria’
- ‘Sanna sur la croix’ (‘Sanna On The Cross’)
- ‘La belle et la bête’ (‘Beauty and the Beast’)
- ‘Le chant des cygnes’ (‘Swan Song’)
- ‘La vie est á nous’ (‘Life Belongs To Us’)
- ‘Le garçon qui rêve’ (‘The Boy Who Dreams’)
CD2:
- ‘Babel Babel’
- ‘En route vers le uture’ (‘On The Road To The Future’)
- ‘Girlfriend’ (featuring Marion Brunetto)
- ‘Les nouveaux soleils’ (‘New Suns’)
- ‘Tokyo Boy’
- ‘No Name’
- ‘Annabelle Lee’
- ‘Seul au paradis’ (‘Lonely In Paradise’)