“Il lago dei cigni” di Benjamin Pech all’Opera di Roma
Un’imponente produzione prende vita con “Il lago dei cigni” di Čajkovskij, proposto dall’Opera di Roma con la coreografia firmata da Benjamin Pech. Questo straordinario balletto, che coinvolge circa settanta artisti tra étoile, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato, sarà trasmesso in prima tv su Rai 5 venerdì 27 dicembre alle 21.15, grazie a Rai Cultura. Benjamin Pech, ex étoile dell’Opéra di Parigi e attualmente assistente alla direzione del Ballo della Fondazione capitolina, offre una rilettura originale del capolavoro pur rispettando il libretto di Petipa. Pech ridefinisce il ruolo del tradizionale antagonista, von Rothbart, assegnandone i tratti a Benno, l’amico fidato del Principe. “Benno diventa un personaggio doppio, geloso e ambizioso, che manipola Siegfried lungo l’intero balletto,” spiega Pech. “Nel terzo atto, il Principe si ritrova tradito dall’amico e privato per sempre del suo amore. Nonostante ciò, sceglie di perdonarlo, emergendo come un eroe ferito. Il finale che ho immaginato non celebra il trionfo del male, ma rappresenta la ricerca incessante di una perfezione irraggiungibile.” Questa visione innovativa si intreccia con un allestimento visivamente straordinario, arricchito dalle scenografie raffinate e dai costumi preziosi creati da Aldo Buti, con le luci suggestive di Vinicio Cheli. Sul podio, il prestigioso direttore musicale del Royal Ballet di Londra, Koen Kessels, guida l’Orchestra dell’Opera di Roma, esaltando le sfumature della partitura di Čajkovskij. Nei ruoli principali, spiccano le étoiles Rebecca Bianchi e Alessio Rezza, rispettivamente nei panni di Odette/Odile e del Principe Siegfried, mentre Mattia Tortora interpreta il complesso ruolo di Benno. La regia televisiva, affidata a Cinzia Perreca, promette di portare sullo schermo tutta l’emozione di questo intramontabile classico, rinnovato nella visione di Benjamin Pech e impreziosito dall’eccellenza artistica del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma.